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La sfera patrimoniale degli architetti, incaricati per lo svolgimento di lavori afferenti l’edilizia pubblica e privata, l’interior design e non solo, è spesso sottoposta a controlli serrati da parte del Fisco.

Ed infatti, questa categoria professionale, che ha risentito maggiormente della crisi che ha investito il settore dell’edilizia, non solo deve lottare per il pagamento dei compensi ma dall’altro lato è costantemente sotto accusa per accettare lavori sottopagati (che potrebbero porsi alla base di accuse di presunta evasione fiscale).

Estratto: “ove l'AE Riscossione non dovesse essere regolarmente costituita in giudizio, il Giudice tributario sarebbe tenuto a rilevare, anche d'ufficio, la mancanza dello ius postulandi in nome e per conto dell'Ente dei difensori costituiti in atti. Dall'esame della documentazione contenuta nel fascicolo del processo, non è dato riscontrare alcunché che possa giustificare la costituzione con un difensore del libero foro. In particolare, non è indicata alcuna fonte del potere di rappresentanza ed assistenza dell'avvocato del libero foro prescelto così come evidenziato dai Giudici di legittimità”.

Estratto: “Il motivo è fondato. Risulta dalla sentenza impugnata che gli avvisi di accertamento, dapprima inviati al domicilio fiscale di O., sono stati restituiti con la scritta "seguimi" e che l'Agenzia ha quindi provveduto ad un successivo inoltro degli stessi al nuovo indirizzo, in un comune diverso rispetto a quello dove si trovava il domicilio fiscale del destinatario. L'art. 60 D.P.R. n. 600 del 1973 stabilisce che «c) salvo il caso di consegna dell'atto o dell'avviso in mani proprie, la notificazione deve essere fatta nel domicilio fiscale del destinatario”.

Estratto: “nella specie, le considerazioni svolte dalla CTR nella motivazione della sentenza, sono tali da disvelare chiaramente quale sia la ratio decidendi che l'iter logico seguito per pervenire al risultato enunciato, avendo il giudice, da un lato, disatteso il motivo di impugnazione concernente la assunta inammissibilità del ricorso introduttivo per indeterminatezza del petitum- dopo avere precisato, nella parte in fatto, che la controversia verteva su due istanze presentate dalla società contribuente di rimborso Iva non detratta sugli acquisti di autovetture”.

Estratto: “questa Corte ha più volte affermato che il divieto di utilizzo in sede giudiziaria di documenti non esibiti in sede amministrativa costituisce un limite all'esercizio dei diritti di difesa e dunque si giustifica solo in quanto costituisca il rifiuto di una documentazione specificamente richiesta dagli agenti accertatori. (…) La detta sanzione però, in conformità alla lettera della legge, esige che sussista una specifica richiesta degli agenti accertatori, non potendo costituire «rifiuto» la mancata esibizione di un qualcosa che non venga richiesto”.

Estratto: “si è chiarito quanto proprio alla legittimazione del sostituito alla presentazione dell'istanza di rimborso che l'art. 38 del' d.P.R. 29 n. 602 del 1973, disposizione generale in materia di rimborso dei versamenti diretti, prevede espressamente (al comma 2) che il diritto al rimborso, riconosciuto in capo al soggetto che ha effettuato il versamento, si estende al percipiente delle somme assoggettate a ritenuta, con la conseguenza che entrambi (quindi sia il sostituto sia sostituito) sono legittimati a presentare la richiesta di rimborso”.

Estratto: “ci si duole dell'omessa valutazione ed attento esame delle prove documentali che, a dire del contribuente, avrebbero dimostrato l'oggettiva esistenza delle operazioni, tra le quali le lettere di vettura internazionali (CMR) inerenti la consegna delle vetture dal fornitore estero non direttamente al contribuente ma alle due società intermediarie. Di conseguenza, il ricorrente sindaca anche l'aspetto relativo alla decisione della CTR circa il mancato assolvimento dell'onere probatorio gravante in capo al contribuente. 3.1. La doglianza, ammissibile nei termini di cui innanzi, è fondata non essendosi la CTR confrontata con la detta documentazione ed avendo anzi posto a base della decisione proprio la mancanza di documentazione di transito e di consegna delle autovetture dal fornitore estero alle società interposte e da queste alla contribuente”.

Estratto: “La CTR, svolgendo accertamenti in punto di fatto ed esprimendo valutazioni insindacabili in questa sede, se non nei ristretti limiti dell'art 360 1 o comma nr. 5, ha individuato nel 14.2.2017 la data di consegna dell'atto di appello alla società incaricata del servizio. In ogni caso anche voler riesaminare la documentazione versata in atti, va rilevato che l'avviso di ricevimento riportato nel ricorso che indica la data di spedizione del 13 febbraio 2017, apposta con timbro a secco, non costituisce prova che la raccomandata sia stata inviata quel giorno in quanto la data stessa è priva di timbro postale”.

Estratto: “l'Amministrazione finanziaria non può essere costretta all'esecuzione di una conciliazione inesistente, né essere privata della sua legittima pretesa di far valere l'interesse ad una pronuncia del giudice di merito sul rapporto giuridico controverso (Cass. n. 9219 del 2011; Cass. n. 11722 del 2011; Cass. n. 25931 del 2011; Cass. n. 5593 del 2013; Cass. n. 14547 del 13/7/2015), ma neppure è ad essa consentita la iscrizione a ruolo e l'emissione di cartella di pagamento ai fini della riscossione dell'intero importo originariamente accertato, in difetto di una pronuncia definitiva nel merito sul ricorso avverso l'avviso di accertamento”.

Estratto: Il percorso argomentativo seguito dalla Commissione regionale non consente di verificare i criteri e le ragioni sulla base di quali essa sia stata indotta a ridurre i maggiori ricavi accertati nella misura del 40 per cento apoditticamente individuata, atteso che le conclusioni cui essa perviene non sono supportate dalla individuazione di elementi di determinazione del reddito fondati su specifiche prove, ma sono piuttosto volte a determinare il reddito sulla base di una valutazione di tipo equitativo, non consentita al giudice tributario che non ha poteri di equità sostitutiva, dovendo il giudizio estimativo essere motivato in rapporto al materiale istruttorio”.