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La crisi che sta colpendo il nostro Paese, spinge non solo i giovani ma anche persone di età più adulta a trasferirsi all'estero.
Il trasferimento all'estero, anche se apparentemente può sembrare una procedura semplice, in realtà richiede l'analisi di alcuni aspetti importanti che meritano di non essere trascurati.
Difatti, visto che molti sono coloro che decidono di trasferire la propria residenza all'estero, cercheremo di fornire informazioni al fine di poter chiarire i tanti dubbi che nascono in coloro che decidono di compiere questo passo, anche in seguito ai numerosi controlli che, in questo ambito, compie l'Agenzia delle Entrate. Pertanto, è meglio agire correttamente fin dall'inizio ed evitare così di incorrere in eventuali sanzioni.
In primis, in questa guida, chiariremo che cos'è l'Aire, acronimo col quale si fa riferimento all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, spiegheremo la procedura per potersi iscrivere, le conseguenze per non aver provveduto a tale iscrizione, per poi valutare se, eventualmente, da tale iscrizione possano derivarne alcuni vantaggi.
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Che cos'è l'AIRE?
L’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero è stata istituita mediante la legge 407/1988, e racchiude le informazioni di coloro che risiedono all'estero per un periodo pari ad almeno 12 mesi. L' art. 6 della Legge 470/1988 dispone che: "l’iscrizione all’AIRE è un diritto-dovere del cittadino e costituisce il presupposto per usufruire di una serie di servizi forniti dalle Rappresentanze consolari all’estero, nonché per l’esercizio di importanti diritti". I soggetti che sono obbligati ad effettuare l'iscrizione in oggetto sono cittadini che trasferiscono la propria residenza all’estero per periodi superiori a 12 mesi e coloro che già vi risiedono, sia perché nati all’estero che per successivo acquisto della cittadinanza italiana a qualsiasi titolo. Invece, non hanno questo obbligo, sia chi si trasferisce all’estero per un periodo di tempo inferiore ad un anno, o i lavoratori stagionali, o i dipendenti di ruolo dello Stato in servizio all'estero, o ancora, i militari italiani in servizio presso gli uffici e le strutture della NATO dislocate all’estero.
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Come è possibile effettuare l'iscrizione?
Iscriversi è semplice e gratuito. Inoltre, è stata prevista anche una modalità di iscrizione on line, che consente di procedere con l’iscrizione mediante l'utilizzo dei vari portali di Ambasciate e Consolati italiani nel mondo.
L'interessato, pertanto, dovrà procedere con una dichiarazione da presentare all'Ufficio consolare competente per territorio, entro il periodo di 90 giorni decorrenti dal trasferimento della residenza e, di conseguenza, si avrà la contestuale cancellazione dall’Anagrafe della Popolazione Residente del Comune di provenienza.
Bisogna, altresì, allegare una serie di documenti che provano la reale residenza nelle circostanze consolari, come ad esempio il certificato di residenza rilasciato dall’autorità estera, o il permesso di soggiorno, carta di identità straniera. La citata iscrizione può anche verificarsi d'ufficio, quando l'Ufficio consolare è venuto a conoscenza di una serie di informazioni. Naturalmente, in seguito all'avventa iscrizione l'interessato è tenuto anche a comunicare all'AIRE eventuali cambiamenti rispetto ai dati iniziali, come il nuovo indirizzo di residenza se uno si trasferisce; il cambiamento dello stato civile (es. matrimonio, divorzio, stato vedovile, etc); l’eventuale morte; il rientro definitivo in Italia.
La legge sopra citata stabilisce che la cancellazione dalle anagrafi degli italiani residenti all'estero viene effettuata:" a) per iscrizione nell'anagrafe della popolazione residente a seguito di trasferimento dall'estero; b) per immigrazione dall'estero in altro comune della Repubblica, segnalata a norma del secondo comma dell'articolo 14 del decreto del Presidente della Repubblica 31 gennaio 1958, n. 136; c) per morte, compresa la morte presunta giudizialmente dichiarata; d) per irreperibilità presunta, trascorsi cento anni dalla nascita o dopo la effettuazione di due successive rilevazioni; e) per perdita della cittadinanza; f) per trasferimento nell'AIRE di altro comune".
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L'iscrizione all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero comporta dei vantaggi?
Certamente colui che si trasferisce all'estero mediante l'scrizione avrà alcuni vantaggi, come ad esempio potrà votare per elezioni politiche e referendum per corrispondenza nel Paese di residenza, e per la stessa elezione dei rappresentanti italiani al Parlamento Europeo nei seggi istituiti dalla rete diplomatico-consolare nei Paesi appartenenti all’U.E.; avrà anche la possibilità di ottenere il rilascio o rinnovo di documenti di identità e di viaggio, nonché di certificazioni; potrà rinnovare la patente di guida (ciò vale solo in Paesi extra U.E.).
A tal proposito, giova chiedersi quali conseguenze si hanno con l'iscrizione all'aire nell'ambito fiscale. Per quanto concerne tale aspetto, la suddetta iscrizione permette al cittadino italiano che risiede all'estero di poter adempiere agli obblighi di pagamento delle imposte direttamente nel Paese estero.
A tal proposito si richiama l'articolo 2, comma 2, del DPR n 917/86, il Testo Unico delle Imposte sui Redditi, che dispone in tal modo: "Ai fini delle imposte sui redditi si considerano residenti le persone che per la maggior parte del periodo di imposta sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente o hanno nel territorio dello Stato il domicilio o la residenza ai sensi del codice civile". Di conseguenza, in base all’articolo citato rileva che un soggetto è considerato residente fiscalmente in Italia in base ai criteri detti, da considerare alternativi e non concorrenti, ovvero se è iscritto nell'anagrafe della popolazione residente per la maggior parte del periodo d’imposta (cioè, per almeno 183 giorni all’anno o 184 nel caso di mesi bisestili) o se ha nel territorio dello Stato il domicilio o la residenza. Quindi per chi è residente all’estero (come coloro che sono iscritti all’AIRE), la tassazione italiana è applicabile soltanto per i redditi ivi prodotti.
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Trasferirsi all'estero non è per niente una procedura semplice, ed in realtà richiede l'analisi di vari aspetti, tra i quali l'iscrizione all'aire, come abbiamo visto, riveste un ruolo rilevante.
Inoltre, con il trasferimento della propria residenza all'estero è anche importante capire se è necessario pagare le imposte in Italia, al fine di non avere problemi fiscali.
Alla luce di quanto detto, il consiglio prima di trasferirsi all’estero è quello di consultare un esperto del settore che sicuramente potrà fornire un consulto personalizzato e dare ulteriori chiarimenti per eseguire un trasferimento corretto della propria residenza all'estero.
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