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Prestazione occasionale. Rischi di contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.

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Prestazione occasionale. Rischi di contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.

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Alcune persone esitano nell’aprire una partita IVA al primo incarico ricevuto (ciò riguarda i più vari coach e consulenti, a chi lavora nel marketing digitale, ai grafici, a chiunque altro fa un lavoro freelance), nel contempo non conoscono la disciplina delle prestazioni occasionali (ed i suoi limiti), e pensano di usare o quest’ultima disciplina (anche quando non potrebbero) ovvero, in alcuni casi, pensano di non far nulla.

Le conseguenze negative potrebbero però essere enormi. L’Agenzia delle Entrate una volta scoperto l’incasso potrebbe astrattamente leggere quell’accredito come indizio del fatto che in realtà, magari per tutto l’anno, hai esercitato un’attività in nero, e così rideterminare i tuoi incassi sulla base di quanto mediamente con quella tipologia di attività si incassa (ferma la tua possibilità di provare il contrario, prova spesso difficile da fornire senza documenti). Ciò per tassare le somme così calcolate come guadagni ed applicare sanzioni (che di regola più che raddoppiano gli importi da pagare).

Incominciamo in questa guida a vedere alcuni punti sulla disciplina e sui limiti delle prestazioni occasionali.

A chi non è mai capitato nel complesso mondo del lavoro di ricevere un'offerta di lavoro occasionale?

Molti sono i soggetti che innanzi ad una tale richiesta incominciano a domandarsi come funziona tale collaborazione lavorativa e quali sono i relativi obblighi giuridici e fiscali.

Per questo motivo, in tale articolo cercheremo di fornire un quadro sulla prestazione lavorativa occasionale, con l'obiettivo di fornire le risposte agli interrogativi più comuni che ruotano attorno al lavoro occasionale, come ad esempio: chi sono i soggetti che possono utilizzare le prestazioni occasionali, se vi sono dei limiti in merito al suo utilizzo e, in caso affermativo quali sono, qual è la tassazione da applicare, se è necessario effettuare una ricevuta, o ancora se bisogna provvedere alla dichiarazione dei redditi. Tanti sono gli interrogativi che sorgono a chiunque si accinge ad usufruire della prestazione occasionale e per questo consiglio di leggere la seguente guida, che ha proprio la funzione di cercare di chiarire i dubbi creati dalla prestazione lavorativa occasionale.

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Che cos'è la prestazione occasionale?

E' importante, innanzitutto, iniziare fornendo delle informazioni di base. Non è necessario addentrarci dettagliatamente nell'evoluzione legislativa, ma è sufficiente sottolineare che tale fattispecie di collaborazione lavorativa, è stata introdotta nel nostro ordinamento mediante la Riforma del Lavoro nel 2003, e poi successivamente è stata soggetta a varie modifiche per meglio adattarsi alle esigenze della realtà lavorativa.

Quando si parla di prestazione occasionale si fa riferimento ad una collaborazione lavorativa che è non professionale e occasionale e per tale motivo il lavoratore autonomo occasionale non ha l'obbligo di aprire una Partita IVA. Infatti, queste tipologie di lavoro devono possedere determinate caratteristiche, quali: 

- occasionalità della prestazione;

- assenza di coordinazione da parte del committente;

- prestazione lavorativa personale;

- assenza di subordinazione.

Sotto l'aspetto civilistico, giova richiamare l'articolo 2222 c.c., che in merito alle attività svolte in modo occasionale recita nel modo seguente:

Quando una persona si obbliga a compiere verso un corrispettivo un’opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente, si applicano le norme di questo capo, salvo che il rapporto abbia una disciplina particolare nel libro IV”. 

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Un'altra tipologia di lavoro occasionale è quello detto accessorio, che si differenzia, in primis, da quello appena descritto per la mancanza di autonomia e l'attività lavorativa è svolta sotto le direttive di un committente. Nel 2017 è entrato in vigore la disciplina del lavoro occasionale accessorio e sono state indicate due tipi di Voucher regolamentati per le prestazioni occasionali:

- Libretto Famiglia: possono utilizzarlo lavoratori non professionali, famiglie e privati, in particolar modo per le prestazioni domestiche, come colf occasionali assistenti per anziani etc.

- Contratto Presto di prestazione occasionale per le piccole imprese e i professionisti. 

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I voucher sono del valore di 12,41 euro lordi, e precisamente: 9 euro l’ora al netto di retribuzione al lavoratore occasionale; 2,97 euro di contributi di gestione separata Inps; 0,32 euro di contributi INAIL e 0,12 euro di costi gestionali.

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E' necessario redigere un contratto di collaborazione occasionale?

La collaborazione lavorativa occasionale e il relativo corrispettivo possono essere concordati sia in forma orale che per iscritto poichè non è obbligatorio procedere alla redazione del contratto. Il consiglio è quello di redigere un documento per una maggiore tutela ed evitare, magari, "brutte sorprese" dopo. Inoltre, ricordati che quando provvedi alla stipula di un contratto di collaborazione occasionale è fondamentale che indicare i seguenti punti:

1. descrizione precisa dell’attività da svolgere, riportando anche le modalità e i tempi;

2. compenso pattuito (tempo e metodi di pagamento);

3. possibilità di recedere anticipatamente dal contratto.

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La ricevuta per le prestazioni lavorative occasionali

Come abbiamo avuto modo di evidenziare, il lavoro autonomo occasionale è caratterizzato dal carattere della non continuità e da quello sporadico, ma ciò non preclude che il lavoratore debba emettere la Ricevuta di prestazione occasionale con Ritenuta d’acconto. La suddetta ricevuta deve riportare precisi dati e informazioni, quali:

  • Generalità del prestatore di lavoro occasionale;
  • Generalità del committente o del datore di lavoro;
  • Descrizione prestazione svolta;
  • Compenso corrisposto;
  • Ritenuta d’acconto del 20% sul totale lordo;
  • Data e numero della ricevuta;
  • Firma.

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Bada bene: relativamente alla ritenuta d'acconto è doveroso sottolineare che questa si applica solamente nei casi in cui la prestazione lavorativa è svolta nei confronti dei sostituti d'imposta.

Inoltre, se l'importo è superiore ad € 77,47 il legislatore ha indicato che va applicata una marca da bollo di € 2 con una data anteriore a quella della relativa emissione.

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Regime fiscale della prestazione occasionale

I redditi derivanti dal lavoro autonomo occasionale devono essere dichiarati attraverso la dichiarazione dei redditi e sotto il profilo fiscale sono qualificati come redditi diversi. Più precisamente, questi proventi dovranno essere indicati nella dichiarazione dei redditi 730 o Modello Redditi PF.     

Casi di esonero dalla dichiarazione dei redditi:  Ricorda che se hai percepito non più di € 4800,00 lordi annui non dovrai provvedere ad effettuare la dichiarazione dei redditi. Il DPR n. 917/86 (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), difatti, prevede una precisa detrazione di imposta per tali lavoratori che non può essere cumulata con altre detrazioni fino alla soglia indicata di Euro 4800,00 ed è pari ad € 1104. La detrazione detta serve ad azzerare l'imposta dovuta al di sotto dell'importo indicato. Attenzione tale esenzione opera se durante l'anno il soggetto non ha percepito altri redditi.

Ritengo però che è sempre preferibile presentare la dichiarazione dei redditi. Pertanto, anche se hai avuto un compenso inferiore alla soglia di € 4800,00 provvedi alla dichiarazione dei redditi, in quanto potrai recuperare le trattenute sul compenso effettuate dal committente, in modo tale che le ritenute in eccesso potranno diventare crediti d'imposta che il lavoratore può usare in compensazione.

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I contributi previdenziali per il lavoro autonomo occasionale

Relativamente all'aspetto dei contributi obbligatori previdenziali che il lavoratore è tenuto a versare bisogna prendere in considerazione il limite di € 5000 nella prestazione occasionale. Infatti, solamente se il prestatore ha dei compensi superiori a tale soglia deve obbligatoriamente iscriversi alla gestione separata INPS e al versamento dei contributi in base alle vigenti aliquote.

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Attenzione tuttavia perché potresti essere considerato come un soggetto che era tenuto ad aprire Partita Iva, specie in quei casi in cui si tratta del primo incarico ma in futuro ti aspetti di riceverne altri simili, e quindi di trasformare quella tipologia di prestazione in un vero e proprio lavoro.

 

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