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Ultimamente la crisi bancaria ha preoccupato molte persone e tanti fra loro, al fine di tutelare i propri "sacrifici", hanno pensato di trasferire il denaro all'estero.
Tuttavia, la domanda che sorge spontanea è se questo sia legale o si rischia di essere annoverati in automatico come evasori fiscali.
Se hai pensato di trasferire i tuoi risparmi all'estero, ti consigliamo dunque di soffermarti a leggere l'articolo seguente. Infatti, vedremo che trasferire denaro all'estero è legale purché ciò avvenga nel pieno rispetto della normativa.
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Trasferimento del denaro all'estero: normativa
Molti non sanno che trasferire il proprio denaro all'estero è legale.
Naturalmente, la paura di commettere qualche errore o il pensiero che da questo possano derivare problemi di natura fiscale, spinge molti contribuenti ad evitare tale operazione.
E' importante precisare che il trasferimento del denaro all'estero è legale e, se hai intenzione di depositare i tuoi risparmi in un'altra banca estera sei libero di farlo.
Innanzitutto, occorre che il denaro che tu voglia trasferire derivi da una fonte di reddito lecita e che tali redditi siano apparsi preventivamente nel relativo paese di percepimento, mediante la dichiarazione dei redditi. Naturalmente, in tal caso, è necessario che siano rispettate le disposizioni contenute nella relativa normativa.
Per trasferire denaro lecito all'estero sono previste diverse modalità, fra le quali la possibilità di portare il denaro contante a mano, il trasferimento telematico o, ancora, servirsi dell'ausilio di società/intermediari (le c.d. agenzie Money Transfer).
Relativamente alla prima modalità menzionata, ovvero quella di trasferire denaro contante all’estero, la disciplina di riferimento è quella prevista nel D.Lgs. n.195/2008, approvato in attuazione del Regolamento Comunitario n. 1880/2005.
Nel caso in cui la somma di denaro da trasferire è inferiore a € 10.000, allora non è necessario procedere a precise formalità, anche se si consiglia sempre di comunicare tale movimentazione all'agenzia delle dogane. Invece, nel caso le somme sono superiori a 9.999,99 euro richiedono il rilascio di una dichiarazione all'Agenzia delle Dogane, riportando le seguenti informazioni: generalità della persona che effettua il trasferimento di denaro e di chi lo riceverà; provenienza delle somme trasferite e a cosa servirà il suddetto denaro. Inoltre, oltre alla possibilità di consegnare la citata dichiarazione al momento del passaggio della frontiera agli uffici doganali, è anche possibile scegliere di trasmetterla per via telematica portando con sé in dogana la ricevuta di spedizione in cui è indicato il numero di registrazione attribuito dal servizio telematico.
È di fondamentale importanza effettuare la comunicazione, in quanto in caso di omessa dichiarazione, è prevista una sanzione amministrativa, che varia dal 10% al 30% sull’importo che eccede i 9.999 € fino a 20.000 € e dal 30% al 50% sull’importo eccedente i 9.999 euro esportando più di 20.000 € totali.
Il canale telematico rappresenta lo strumento più sicuro e di certo più semplice per poter trasferire il proprio denaro. Difatti, molti istituti bancari consentono ai propri clienti di fare bonifici e in tal modo non sarà di regola necessario trasmettere alcuna documentazione alle autorità competenti, poiché il trasferimento è completamente tracciabile. Si precisa che gli istituti bancari avranno tuttavia di regola l’obbligo di segnalare qualsiasi trasferimento di questo tipo all’Agenzia delle Entrate.
Infine, un altro metodo che i contribuenti possono scegliere di utilizzare per il trasferimento del proprio denaro è quello che si avvale di società specializzate, appunto, nel money transfer. Tale modalità è molto diffusa tra coloro che, per evitare di commettere errori e di dover pagare eventuali sanzioni non conoscendo la normativa del settore, decidono fin da subito di ricorrere a professionisti specializzati.
Fra le più importanti e diffuse agenzie si citano la TransferWise, Bancoposta MoneyGram e Western Union. Nel caso si dovesse optare per tale modalità bisogna ricordarsi che sono previste delle soglie e delle commissioni. Difatti, quando bisogna scegliere a quale agenzia affidarsi bisogna valutare due aspetti. In primis, i costi delle commissioni concernenti questi servizi, che solitamente sono in forma percentuale rispetto all'importo, e poi, nel momento in cui si effettuano trasferimenti con cambi di valuta, è necessario verificare il tasso di cambio applicato dalle agenzie che, di solito, è più favorevole a loro rispetto a quello ufficiale (si consiglia di verificare i tassi di cambio applicato dalle diverse agenzie specializzate nel money transfer), costituendo questo un costo che deve essere sopportato da chi decide di trasferire il denaro.
Dichiarazione dei soldi detenuti all'estero nel quadro RW della dichiarazione dei redditi.
Ricordati che non è sufficiente trasferire legalmente il denaro, ma occorre anche indicare nella dichiarazione dei redditi, in un apposito quadro, il quadro RW, i soldi detenuti all'estero. Infatti, i soggetti che risiedono in Italia devono riportare le attività finanziarie e patrimoniale presenti all'estero e, a tal proposito, giova richiamare l'art. 2 della legge 186 del 2014 che afferma: "Potrebbero verificarsi altresì dei casi particolari, come ad esempio: conto corrente estero con una giacenza media superiore di €. 5.000 ma che, nel corso dell’anno, non ha superato come valore massimo i €. 15.000. In questo caso la compilazione del quadro RW sarà esclusivamente ai fini IVAFE. Invece, nell'ipotesi in cui il conto corrente estero abbia una giacenza media inferiore a €. 5.000 ma il valore massimo abbia superato i €. 15.000, il quadro RW dovrà essere compilato solamente ai fini del monitoraggio fiscale". Lo scopo è quello di consentire all’Amministrazione finanziaria di monitorare le attività finanziarie detenute all'estero e ciò può avvenire solamente se il contribuente si ricorda di indicarne il valore nel suddetto quadro.
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Alla luce di quanto detto, se ti sei convinto anche tu a trasferire i tuoi risparmi all'estero, visto che si tratta di un'operazione del tutto legale, ma ancora hai dei dubbi, contatta un professionista del settore. Infatti, oltre a fornirti i relativi chiarimenti, ti guiderà nella compilazione del modulo dei redditi e ti indicherà anche la documentazione da conservare nel caso di accertamento fiscale nei tuoi confronti, evitando tu commetta qualche errore e, di conseguenza, ti sia contestato un illecito.
Le informazioni sopra riportate sono state scritte da un avvocato che collabora con professionisti del nostro studio ma la loro rispondenza al sistema vigente non è garantita da DLP Studio Tributario, né nessuno dei suoi avvocati, né nessun altro, non rispecchia la professionalità media di DLP Studio Tributario e non sono state sottoposte ad ulteriori controlli da parte del nostro studio.
Ulteriori approfondimenti sono comunque dovuti in dipendenza delle specificità dei singoli casi concreti, anche (ma non solo) per verificare che le informazioni siano aggiornate al momento in cui servono.
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