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Quale sorte spetta ai debiti non saldati da una società cancellata dal registro delle imprese? Chi paga i debiti di una società estinta?

In questo articolo vedremo insieme le conseguenze sui debiti derivanti dalla cancellazione della società.

Fai attenzione: la disciplina sulla estinzione della società ai fini tributaria è stata riformata e non produce più effetti immediati.

È importante farsi quindi assistere da un esperto, come un avvocato tributarista, che saprà consigliarti al meglio in base alla tua situazione personale tenendo conto delle modifiche intervenute.

Andiamo con ordine.

Prima della riforma del 2014 di cui all'art. 28, comma 4, del d. lgs. n. 175/2014, l'estinzione della società trovava la sua fonte di riferimento nell'art. 2495, comma 2, c.c., secondo cui: “Ferma restando l'estinzione della società, dopo la cancellazione i creditori sociali non soddisfatti possono far valere i loro crediti nei confronti dei soci, fino alla concorrenza delle somme da questi riscosse in base al bilancio finale di liquidazione, e nei confronti del liquidatori, se il mancato pagamento è dipeso da colpa di questi”.

Tieni presente anche la sentenza n. 6070/2013 con cui la Corte  di Cassazione  ha precisato che la cancellazione della Società dal Registro delle Imprese importa la estinzione totale di tutti i rapporti giuridici ad essa relativi.

Ma adesso, dai un'occhiata a queste 3 (tra tante altre) cose che devi assolutamente conoscere sugli effetti della cancellazione della società sui debiti fiscali:

1) La riforma.

Il D.lgs. n. 175/2014 all'art. 28, comma 4, ha introdotto una nuova regolamentazione degli effetti tributari della estinzione della società per effetto della sua cancellazione dal Registro delle imprese.

La nuova norma prevede la sospensione dell'estinzione della società ai fini tributari per un periodo di 5 anni.

In pratica, per i 5 anni successivi alla cancellazione della società, l'Agenzia delle Entrate può proseguire le proprie azioni per il recupero dei tributi, contributi ma anche sanzioni e interessi.

Pertanto, l'Ufficio potrà continuare a notificare avvisi di accertamento, avvisi di liquidazione e provvedimenti di riscossione.

2) Gli “eredi” della società estinta.

Alcuni soggetti sono inquadrabili come “a rischio” potendo essere pregiudicati dal fatto che la società si trovi “scoperta”.

Infatti, tieni conto che l'Agenzia delle Entrate davanti alla impossibilità di rivalersi nei confronti della società potrebbe proseguire l'azione contro liquidatori, i soci e gli amministratori.

L'art. 36 del DPR n. 602/1973 prevede che: i liquidatori rispondono in proprio delle imposte non pagate dalla società per il periodo di liquidazione e anteriore se non provano di aver soddisfatto prima i crediti tributari; che i soci che negli ultimi anni d'imposta precedenti alla messa in liquidazione hanno ricevuto denaro o altri beni sono responsabili per il pagamento delle imposte dovute dalla società nei limiti degli stessi beni; che gli amministratori sono soggetti alle suddette responsabilità se negli ultimi anni d'imposta precedenti alla messa in liquidazione hanno compiuto operazioni di liquidazione oppure hanno occultato attività sociali anche per tramite di omissioni nelle scritture contabili.       

3) La misura della responsabilità dei soci per i debiti non pagati dalla società estinta.

Tale misura varia a seconda del tipo di società.

- In caso di Società di persone (come le Società semplice, le Società in accomandita semplice, e le Società in nome collettivo): i soci sono responsabili anche personalmente (e quindi con il proprio patrimonio personale) e i creditori potranno pignorare i loro beni.

- In caso di Società di capitali (come le Società per azioni, la società in accomandita per azioni e la Società a responsabilità limitata) i soci non rispondono con il loro patrimonio personale ma la responsabilità coinvolgerà (soltanto) il capitale versato all'atto della costituzione della società stessa, Quindi, i creditori non potranno agire contro il patrimonio personale dei soci.

E questa distinzione vale anche in caso di cancellazione della società.

Quindi:

- in caso di estinzione della società di persone: i soci continuano ad essere responsabili con il loro patrimoni personali;

- in caso di estinzione di una società di capitali: i soci saranno responsabili solo nei limiti delle proprie quote.

Ma attenzione: con la sentenza n. 9672/2018 la Corte di Cassazione ha modificato il suo precedente orientamento, secondo cui i soci di società di capitali erano responsabili comunque entro un importo massimo pari a quanto percepito con l'ultimo bilancio di liquidazione, stabilendo che “ il debito del quale, in situazioni di tal genere, possono essere chiamati a rispondere i soci della società cancellata dal registro non si configura come un debito nuovo, quasi traesse origine dalla liquidazione sociale, ma si identifica col medesimo debito che faceva capo alla società, conservando intatta la propria causa e la propria originaria natura giuridica” .

Quindi, i soci che chiudono la società rispondono dei debiti preesistenti non ancora pagati esattamente come accade con quelli di una cartella esattoriale e quindi anche se non hanno percepito nulla dal bilancio, come un vero e proprio fenomeno successorio.

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Queste sono solo alcune cose da sapere sugli effetti della cancellazione della società sui debiti fiscali. Tuttavia, le variabili da considerare sono molte di più e poichè richiedono un esame ben più approfondito, e l’analisi di copiosa giurisprudenza, non possono essere esaminate ora. Però puoi visionare le tante sentenze pubblicate in questo sito per farti un’idea da solo.

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