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Il recupero crediti è una procedura che permette di ottenere il pagamento di somme dovute da un debitore inadempiente. Nella prima fase, è possibile utilizzare strumenti amichevoli, come la diffida, per sollecitare il pagamento. In caso di inefficacia, è possibile procedere con l'azione legale.

La prima fase del recupero crediti consiste nell'invio di una diffida. La diffida è un atto formale con cui si invita il debitore a adempiere al proprio obbligo entro un termine prefissato. La diffida può essere inviata tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o a mezzo posta elettronica certificata (PEC). In entrambi i casi, è importante conservare la prova dell'invio.

La diffida deve contenere:

l'indicazione del credito vantato e del relativo importo;

l'indicazione del termine entro cui il debitore è invitato a pagare;

la minaccia di azioni legali in caso di inadempimento.

In caso di inadempimento del debitore, si può procedere alla fase successiva del recupero crediti, ovvero l'azione legale. La scelta del giudice competente dipende dall'importo del credito e dalla natura del rapporto tra creditore e debitore. In caso di importi inferiori a 2.582,28 euro, è possibile agire dinanzi al giudice di pace. Per importi superiori, è necessario agire dinanzi al tribunale ordinario.

In questa prima fase è importante per l'avvocato civilista, che si occupa di recupero crediti e diffide, presentare una diffida ben strutturata, che evidenzi la situazione del credito, il termine entro cui si richiede il pagamento e la minaccia di azioni legali in caso di inadempimento. In questo modo si potrà evitare di entrare subito in una fase legale e si potrà ottenere il pagamento del credito in maniera più rapida e meno costosa.

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La seconda fase del recupero crediti consiste nell'azione legale. Come già menzionato, la scelta del giudice competente dipende dall'importo del credito e dalla natura del rapporto tra creditore e debitore. In questa fase, l'avvocato civilista dovrà redigere e depositare la domanda giudiziale.

La domanda giudiziale deve contenere:

l'indicazione del credito vantato e del relativo importo;

la descrizione del rapporto tra creditore e debitore;

la descrizione dei fatti che hanno dato origine al credito;

la richiesta di condanna del debitore al pagamento del credito.

Una volta depositata la domanda giudiziale, il giudice fisserà l'udienza di discussione. In questa fase, il debitore avrà l'occasione di presentare la propria difesa. In caso di inadempimento del debitore o di mancata presentazione della difesa, il giudice emetterà una sentenza di condanna al pagamento del credito.

In caso di inadempimento della sentenza, sarà possibile procedere con le azioni esecutive per ottenere il pagamento del credito. Queste azioni possono consistere in:

pignoramento presso terzi;

ipoteca giudiziale;

sequestro del debitore.

In questa fase, l'avvocato dovrà essere in grado di presentare una domanda giudiziale ben strutturata e di gestire la fase dibattimentale, per ottenere la condanna del debitore al pagamento del credito.

Inoltre, in caso di inadempimento della sentenza, l'avvocato dovrà essere in grado di seguire le azioni esecutive, per ottenere il pagamento del credito.

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La terza fase del recupero crediti consiste nell'esecuzione della sentenza. Come già menzionato, in caso di inadempimento della sentenza, l'avvocato potrà intraprendere azioni esecutive per ottenere il pagamento del credito.

Tra le azioni esecutive più comuni ci sono:

il pignoramento presso terzi: il creditore può pignorare i beni del debitore in possesso di terzi, come ad esempio i conti correnti bancari o i salari;

l'ipoteca giudiziale: il creditore può iscrivere un'ipoteca sui beni immobili del debitore, per garantire il pagamento del credito;

il sequestro del debitore: il creditore può chiedere il sequestro del debitore, cioè la sua detenzione in carcere fino al pagamento del credito.

In questa fase, l'avvocato dovrà essere in grado di gestire le azioni esecutive, per ottenere il pagamento del credito.

Inoltre, in caso di difficoltà economiche del debitore, l'avvocato potrà valutare la possibilità di un accordo transattivo, ovvero un accordo tra creditore e debitore per il pagamento del credito in rate.

In generale, è importante sottolineare che il recupero crediti richiede un'attenta valutazione della situazione e una strategia ben definita. L'avvocato civilista dovrà essere in grado di valutare la fattibilità del recupero crediti, di gestire la fase precontenziosa e la fase giudiziale, e di seguire le azioni esecutive, per ottenere il pagamento del credito.

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